Utilizza l’applicazione di una sostanza fotosensibilizzante (la più usata è l’acido 5-amino-alfa-levulinico (5-ALA), in preparazione magistrale alle varie concentrazioni del 5%, 10%oppure 20%, che penetra con facilità attraverso uno strato corneo alterato in presenza di tumori di origine epiteliale o di altre lesioni dermatologiche; tale effetto è del tutto selettivo in quanto la cute sana circostante ricoperta da uno strato corneo normale è impermeabile al 5-ALA; questa sostanza non è un farmaco e viene eliminata dal normale metabolismo. Il procedimento consiste nell’applicare il prodotto sulle lesioni che si intendono trattare e nel medicare in occlusione (pellicola trasparente e sopra garze) in modo che non passi la luce. La crema viene tenuta in occlusione sulla cute per un tempo variabile a seconda del tipo di lesione e della sede. Dopo tale tempo di attesa viene tolta la medicazione occlusiva, vengono rimossi i residui di crema sulla cute con una garza e la cute viene quindi esposta ad una luce rossa, per un tempo standard di 20 minuti. La luce emessa dall’appositalampada è una luce fredda, rossa a spettro continuo di una lunghezza d’onda di 630nm; non è una luce laser né una luce ultravioletta o infrarossa e quindi non dà luogo ad effetti collaterali a lungo termine (foto-invecchiamento,aumento del rischio di tumori cutanei,ustioni solari). In seguito all’esposizione alla luce il 5-ALA produce specie reattive dell’ossigeno(ROS) che determinano apoptosi e/o necrosi selettiva delle cellule neoplastiche o comunque patologiche. Il danno è ampliato dalla degenerazione micro- vasale, dall’induzione di meccanismi infiammatori e immunologici. Durante il trattamento si può avere una sensazione di bruciore o calore o dolore di intensità variabile. Se tale sensazione dovesse risultare insopportabile il trattamento può essere sospeso in qualsiasi momento e ripreso dopo qualche minuto. Inoltre è presente un’assistente quale sostegno psicologico.
Nei due giorni successivi al trattamento non ci si deve esporre direttamente al sole o a lampade UV anche se il trattamento è avvenuto in sedi coperte. Nei giorni successivi al trattamento la cute dell’area trattata può divenire più secca, più scura, desquamante; qualche volta può verificarsi l’uscita di essudato e la formazione di croste. Il tutto si risolve spontaneamente in 7-10 giorni. Il pz. deve applicare unguenti antisettici per 2 volte al giorno per almeno 10 giorni. Nata per il trattamento di precancerosi (cheratosi attinica) e neoplasie cutanee non melanocitarie (Epitelioma basocellulare ; nel 10-35% dei casi può recidivare; nel qual caso il trattamento può essere ripetuto) la terapia fotodinamica, più recentemente ha dimostrato la sua efficacia in altre patologie (per le quali si tratta di indicazioni “of label”) nell’acne,nei processi infettivi (come Leihsmaniosi, verruche volgari e piane, mollusco contagioso), nel linfoma cutaneo T-cell, nella psoriasi, nell’irsutismo, nelle ulcere cutanee infette. Quando si effettua la PDT nell’acne, tra il primo e il secondo mese di terapia si può avere l’impressione di peggioramento. Ciò è dovuto alla
superficializzazione dell’acne che diventa più evidente, prima di scomparire completamente. Questo apparente peggioramento non deve far sospendere il trattamento. Le verruche sono di difficile trattamento perché non possiamo eradicareil virus ma eliminare le celllule infette; la PDT offre due vantaggi: primo perché la sua azione si esplica non solo sulle lesioni clinicamente evidenti ma anche sulle cellule infette della cute perilesionale apparentemente indenne; secondo perché evita i rischio di esiti cicatriziali che invece esiste con la crioterapia, il laser e la diatermocoagulazione, specialmente per le verruche piane del viso. Nel campo della dermatologia estetica la PDT si è dimostrata particolarmente efficace nel trattamento del foto invecchiamento cutaneo del volto, dello scollato e delle mani (migliora la compattezza cutanea,appiana le rughe,schiarisce le macchie)
CONTROINDICAZIONI AL TRATTAMENTO
Xeroderma pigmentoso, porfiria cutanea,patologie autoimmuni (Lupus eritematoso sistemico,LED…), vitiligine,ipersensibilità accertata al 5-ALA o agli eccepienti, gravidanza e allattamento: informare il dermatologo se si è portatori di tali patologie.