Nell’infanzia e nella giovinezza nella nostra pelle vediamo comparire i nevi: macchie piane o rilevate che il nostro DNA aveva programmato. Verso i 30-40 anni cominciano a comparire macchie piane marroncine (specialmente se si è esposti al sole in maniera scriteriata): le cheratosi seborroiche. Nel corso degli anni alcune diventeranno molto scure, rilevate e ricoperte da crosticine. Contemporaneamente insorgeranno piccoli puntini rossi, gli angiomi rubini (che provocano soltanto un fastidio estetico).
Quando dobbiamo incominciare a pensare ai nevi?
La prima verifica deve essere eseguita nell’adolescenza, a 12-14 anni, soprattutto per escludere la presenza dei nevi di Spitz che vanno escissi prima dell’età adulta. Si passa poi al controllo dermoscopico annuale dopo i 18-20 anni.
Il dermatologo attraverso la videodermatoscopia, (con ingrandimenti che vanno da 20 a 400 volte) studia la struttura dei nevi fino ad identificare i singoli melanociti che lo compongono ( si vedono addirittura i globuli rossi che scorrono dentro i capillari).
Come dobbiamo osservare i nostri nevi?
Se il dermatologo diagnostica “normali” i nostri nevi, il nostro compito è quello di osservare se questi ”cambiano” di colore, se diventano più grandi o più piccoli, se compaiono noduli, macchie chiare o scure…
Lo studio sistematico annuale di tutta la cute permette al dermatologo di cogliere i primi segnali di un’eventuale degenerazione del nevo verso il melanoma. Se questo terribile tumore viene diagnosticato in fase precoce sarà facile guarire, come se non lo avessimo mai avuto!
Il controllo videomicroscopico annuale consente inoltre di fare prevenzione rispetto ad altre neoplasie della pelle, come il carcinoma Basocellulare, ovvero il tumore che si presenta più frequentemente nel nostro corpo.