Nomofobia e Vamping: le nuove fobie ed attitudini derivanti dall’utilizzo dello smartphone da parte dei più giovani.
L’uso dello smartphone e dei social network è sempre più diffuso al giorno d’oggi. Da un sondaggio del 2010 della Società Italiana di Pediatra è emerso che, su un campione di 710 ragazzi e ragazze tra i 12 e i 14 anni, il 75,7% si collega ad Internet tutti i giorni, nel 2008 erano il 59,3%.
Gli strumenti digitali, però, non devono farci paura. Sono ricchi di potenzialità perché permettono di semplificarci la vita e di snellire alcuni processi che prima del loro avvento ci richiedevano tanto del nostro tempo. Sono portatori di un nuovo codice comunicativo e, se impariamo a usarli con consapevolezza, possono essere amici e non nemici da guardare con sospetto. Se, invece, ci facciamo prede del meccanismo di ricompensa che possono offrirci, grazie a una notifica o allo sbirciare cosa accade a un flag di un messaggio che abbiamo inviato cadendo nella trappola del “tutto e subito”, allora potremmo incontrare un problema.
Con il termine “Nomofobia” si fa riferimento alla paura o allo stato di ansia legato dall’idea di non poter utilizzare il cellulare. Il termine, introdotto di recente, è l’acronimo di “no mobile phobia”; anche detto sindrome da hand-phone, ossia sindrome da telefono in mano. In Italia sembra che colpisca 7 ragazzi su 10 anche se a diversa intensità.
Mentre con il termine “Vamping” ci si riferisce alla pratica di restare svegli fino a tardi, talvolta anche fino all’alba, chattando, condividendo post e scrivendo commenti sui Social. Il termine, nato dall’unione di Vampire e Texting, indica il fenomeno per cui gli adolescenti aspettano la notte, proprio come vampiri, per aggirarsi nel web dalle loro camere da letto.
Per quanto possano sembrare apparentemente banali, le conseguenze che hanno sull’organismo non sono assolutamente da sottovalutare. Se la Nomofobia può causare stati d’ansia, instabilità emotiva, aggressività e difficoltà di concentrazione, il Vamping, diminuendo le ore di sonno, può causare variazioni di umore, irritabilità, depressione, deficit di concentrazione ed apprendimento.
(Fonte: Mio figlio non riesce a stare senza smartphone, Lavenia 2019)