Una delle battaglie più impegnative per il dermatologo è la prevenzione del Melanoma. Questa è una neoplasia sia della cute che delle mucose, può insorgere sia su neo sia in aree prive di nei; se non viene diagnosticata precocemente, può essere letale. Negli ultimi anni sono stati raggiunti nuovi traguardi con le recenti terapie innovative, che offrono nuove speranze ai pazienti affetti da questa patologia. Per quanto riguarda la diagnostica, negli ultimi 20 anni, si è sempre di più sviluppata ed evoluta la metodica della Dermoscopia. Questa si realizza con il videodermatoscopio: si applicano sulla cute delle ottiche inserite sulla videocamera che, collegata ad un software dedicato, invia al monitor le immagini della struttura del neo. L’occhio esperto del dermatologo valuta se il neo è tipico o se presenta segnali di degenerazione: in questo caso ,asportandolo, se ne interrompe il cammino verso il melanoma . Recenti progressi tecnologici del videodermatoscopio ci permettono di raggiungere ingrandimenti altissimi ,fino a 400 X, attraverso i quali si possono osservare con nitidezza le singole cellule che compongono il neo e i globuli rossi che scorrono all’interno dei capillari.
Fig.1:Nell’immagine:”A”vediamo la “rete” alla dermoscopia convenzionale. L’immagine : B, a 400X ci mostra che le linee sono costituite da piccole sfere che delimitano le aree chiare (che sono le papille dermiche);quindi distinguiamo i singoli melanociti che costituiscono il neo: qui sono uniformi e ben distribuite, trattandosi infatti di un neo tipico.
Fig.:2.Nell’immagine ”A” la dermoscopia convenzionale ci mostra un neo dermico con le strutture chiamate globuli”. Nella foto: ”B” l’ altissimo ingrandimento ci permette di entrare all’interno dei globuli stessi e studiarne i singoli melanociti che si presentano come piccoli cerchi
Il dottor Rossi Renato ha messo a frutto la sua esperienza acquisita in anni di ricerca presso la clinica dermatologica dell’università di Modena, dove dal 2005 insegna agli specializzandi in dermatologia ad interpretare le immagini dermoscopiche e si è avventurato, per primo, in questa nuova dimensione dermoscopica ad altissimo ingrandimento. Ha scoperto particolari inediti, che da una parte confermano e chiariscono la dermoscopia convenzionale, dall’altra sviluppano criteri nuovi di lettura. Poichè quello che si osserva ad altissimo ingrandimento è simile a quello che l’istologo vede al vetrino, il dottor Rossi ha elaborato questo studio in continuo confronto con il dottor Gerardo Ferrara, che è uno dei più autorevoli anatomo-patologi a livello internazionale, in questo campo.
Fig,3:nelle strutture papillari esofitiche di questo nevo dermico, indicate con le frecce gialle vediamo, a sinistra, le cellule come si vedono in videodermoscopia a 400 X (piccoli cerchi);a destra come le stesse cellule sono osservate al vetrino dall’istologo.
I primi risultati di questa ricerca con immagini inedite e nuovi criteri di interpretazione ,sono stati presentati dal dottor Rossi e dal dottor Ferrara al recente congresso mondiale dermatologico “Sidco e Isds”: hanno affascinato l’assemblea scientifica internazionale tanto che la loro relazione è stata premiata (tra le 176 presenti) come la migliore per scientificità ed originalità.
Il dott. Rossi ha aperto una nuova strada, percorrendo la quale il dermatologo può sconfiggere più facilmente il grande nemico: il Melanoma.
Il videodermatoscopio viene usato dal dermatologo non solo per lo studio dei nei, ma anche in molte altre patologie: per esempio facilita la diagnosi differenziale tra un’eczema e la psoriasi,tra una cheratosi attinica e la dermatite seborroica o la rosacea. E’ utile anche per la diagnosi di malattie infettive e parassitarie.
Fig.:4.l’immagine”A” ci mostra, alla dermoscopia convenzionale, il cunicolo che l’acaro femmina scava all’interno della cute per deporre le uova. La foto ”B” ad altissimo ingrandimento arriva a mostrarci gli embrioni di acaro(indicati dalle frecce)all’interno delle uova.
Il passaggio dalla dermoscopia convenzionale a questa nuova iconografia dermoscopica ad altissimo ingrandimento in cui il dermatologo “viaggia tra le cellule”, facilita la lettura delle immagini ed aumenta l’accuratezza diagnostica del dermatologo sia nella prevenzione delle neoplasie cutanee, che nelle patologie infiammatorie ed infettive. L’esame dermoscopico della cute non è né invasivo né pericoloso e si può effettuare anche in gravidanza (il videodermatoscopio applica soltanto una sorgente luminosa): è diventato uno strumento fondamentale per il dermatologo.